Raccogliere l'invisibile (poetica)

 

 

La ricerca del significato nascosto è l’anima di quello che creo. 

Anche quando non lo sapevo, ero affascinata dal mistero e dalla ricerca, che sono perenni rivelazione e perdita. 

Le parole non arrivano, siamo noi a trasceglierle e unirle in significati. Pur tuttavia possono aiutarci a tenere assieme ciò che abbiamo incontrato e, intanto, continuare.

Siamo massimamente sensibili al mondo, che ci viene incontro stupendoci con la meraviglia (thaumàzein) o donandoci il bello (èkphanestaton). Abbiamo bisogno di senso e così siamo sempre in cerca di significato e, allora, interroghiamo e moduliamo e riorganizziamo tutto quanto - incessantemente.

Gli amuleti e i talismani, ovvero gli ornamenti più antichi, erano innanzitutto oggetti magici: costituivano un tentativo di rapporto con il divino. Allo stesso modo i nostri gioielli preferiti, custodendo e veicolando significati, aspirano a qualcosa che li eccede continuamente: hanno a che fare con i nostri ricordi, con le nostre promesse e con le nostre emozioni.

Voglio lavorare nella costellazione di mistero e scoperta, come la poesia fa con le parole e il silenzio, perché è solo al cospetto dell'indefinito che l'immaginazione può operare, raccogliendo l'invisibile.
 

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