Diamonds for Peace

 

 

Diamonds for Peace (DFP) è una ONG giapponese che opera in Liberia e che potrebbe cambiare davvero il mondo dei diamanti.

A luglio 2018, mentre ero a una conferenza a Londra, mi si avvicinò una signora giapponese desiderosa di parlare. Era entusiasta, armata di un sorriso sconcertante e di quelle che sembravano copie di un quotidiano (più tardi avrei scoperto che si trattava del report annuale di DFP). Il suo nome era Chie Murakami ed era arrivata dritta dritta dal Giappone solo per presentare a noi il suo progetto. 

Chie in Liberia

Quando nel 2007 Chie ricevette l’anello di fidanzamento, volle sapere di più sulla storia del diamante che aveva ricevuto come pegno d’amore e cominciò a cercare informazioni. Quello che scoprì l’armò del desiderio di fare veramente qualcosa: fu l’inizio l’inizio di Diamonds for Peace. 

Il percorso

Nel maggio del 2014 Chie trascorre del tempo in Liberia nelle comunità attorno alle miniere artigianali e ha un incontro positivo con il Ministro del Territorio, delle Miniere e delle Energie: è un posto favorevole per il progetto. 

Malgrado l’ottimo rapporto con il governo il progetto non decolla subito, perché tra la fine del 2014 e il 2016, la Liberia è flagellata dall’epidemia di Ebola. In questo periodo Chie e gli altri volontari hanno fatto di tutto per aiutare a contrastare la diffusione del virus a Monrovia, capitale del Paese e centro di maggior contagio.

Controllato il virus, a novembre 2016, grazie a un crowd founding, viene creato un piccolo ufficio in Liberia e Weasaua, un villaggio con una lunga storia nell’estrazione artigianale dei diamanti, è selezionato per il progetto pilota.

 

Obiettivo

L’obiettivo di DFP è di promuovere un tipo di estrazione artigianale dei diamanti che sia indipendente, cioè ben lontana dagli sfruttatori, e rispettosa degli uomini e dell’ambiente.

  • Fase 1:
    A) organizzare gli scavatori in associazioni e fornire loro dei training in merito a sicurezza, democrazia, diritti umani, lavoro di gruppo etc.;
    B) creare una fonte di reddito secondaria per i minatori (apicoltura).
  • Fase 2:
    A) organizzare i minatori in cooperative e istruirli in merito a smart mining, valutazione dei diamanti grezzi, governance, etc;
    B) La cooperativa e le sue divisioni (associazioni degli scavatori) lavorano come un team;
    C) creare una fonte di reddito secondaria per i minatori e scavatori (apicoltura).
  • Fase 3:
    A) DFP sviluppa degli standard per i diamanti etici e/o migliora gli esistenti;
    B) DFP sviluppa metodi per assicurare la tracciabilità.
  • Face 4: DFP certifica le cooperative come produttori di diamanti etici.
  • Fase 5: I diamanti etici così certificati circolano nel mercato formale internazionale.

Perché l’apicoltura?

La richiesta di miele nel mondo è aumentata e la Liberia non è un’eccezione: c’è una forte domanda, ma non sufficiente prodotto per sostenerla.
DFP ha travato una ONG in Liberia che fornisce lezioni di apicoltura e si occupa di commercializzare, ad un prezzo equo, tutto il miele prodotto. Gli scavatori e i minatori devono impiegare sono un quarto d’ora la settimana per prendersi cura degli allevamenti.

 

Sono fiera di poter supportare questo progetto e spero che sia molto vicino il giorno in cui ne vedremo tutti il frutto.

Se vuoi conoscere meglio Diamonds for Peace, iscriverti alla loro newsletter oppure aiutarli con una piccola donazione, puoi visitare il loro sito

 

 

×